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Un ricordo di David Sassoli, convinto europeista dei nostri giorni

David Sassoli ha avuto una vita piena di passione, di grandi obiettivi e grandi soddisfazioni. Di lui ricordiamo il sincero spirito democratico e il bisogno urgente di una vera Europa unita. Nato a Firenze nel 1956, figlio di Domenico Sassoli, giornalista e intellettuale di cultura cattolica, David eredita dal padre la passione per il giornalismo e una grande fede.  La sua formazione giovanile si inserisce all’interno della tradizione del cattolicesimo democratico e lo si può definire un vero e proprio “rivoluzionario”, tant’è che ancora ragazzo si ritrova tra i fondatori di Articolo 21, movimento di difesa della libertà di stampa.

Appassionato giornalista, entra in politica grazie alle elezioni del Parlamento Europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candida come capolista nella circoscrizione dell’Italia Centrale. Il 1° Luglio 2014 viene eletto vicepresidente del Parlamento europeo, carica riconfermata nel gennaio del 2017.

Il 3 Luglio 2019 diventa Presidente del Parlamento Europeo, con il sostegno dei gruppi europeisti. Come primo atto della sua presidenza, rende omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016. La sua carica è destinata a durare solo poco più di due anni.  

Colpito da tempo da una grave forma di mieloma, nonostante tutte le cure del caso e il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, il 26 dicembre 2021 entra nuovamente nel reparto di oncologia per una grave complicanza immunitaria dovuta al mieloma e muore l’11 gennaio 2022.

A poche ore dalla sua scomparsa, sono numerosissime le testimonianze di affetto nei suoi confronti. David Sassoli non voleva lasciare indietro nessuno e condannava l’autoritarismo che in alcune Nazioni sono ancora presenti: “[…] questo vuol dire che i nostri commenti sui diritti non passano inosservati, soprattutto nel momento in cui l’autoritarismo sembra essere più efficiente della democrazia, ma non è vero”, così si era espresso sulla sua espulsione dalla Russia, in un’intervista a “Che tempo che fa”, trasmessa su Rai 3 il 9 Maggio 2021, in occasione della giornata dell’Europa.

Viene definito dai suoi colleghi come “un convinto europeista, sincero democratico, che ha onorato la democrazia europea soprattutto negli ultimi tempi caratterizzati dalla pandemia da SarS-Cov2”. Ma tutti ne ricordano soprattutto la lealtà, il senso di giustizia e solidarietà che ne ha sempre guidato le scelte, la disponibilità al dialogo e la pacatezza (qualità non scontate) e tutti sono concordi nell’affermare che il Parlamento Europeo proseguirà lungo la strada tracciata da Sassoli

Roberta Metsola, neo Presidente del Parlamento Europeo ha così voluto commemorarlo: "Con grande tristezza diamo l'ultimo commosso saluto al nostro leader. L'Europa ha perso un leader, la democrazia ha perso un campione, noi tutti abbiamo perso un amico. David ha fatto la differenza, ha lasciato un segno. Una volta qualcuno ha detto 'le grandi vite sono quelle in cui persone sentono una chiamata, hanno il senso di una vocazione'. David ha sentito quella vocazione, sempre con un sorriso. La sua battaglia contro la povertà, contro l'ingiustizia, e l'isolamento ci sarà d'esempio. E il suo appello all'Europa per proteggere i più vulnerabili, abbandonare l'indifferenza e aiutare a costruire un nuovo mondo che rispetti le persone e la natura continuerà a risuonare ancora per lungo tempo in queste aule".

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