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Quando si è madri lo si è sempre, anche oltre la morte

madreOggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare Elsa Tavella, madre di Francesco Vangeli, scomparso qualche mese fa senza motivo, dicono.

Oggi una donna e madre si è spogliata dei suoi sentimenti, delle sue paure e ha condiviso con noi un parte dell’immenso dolore che caratterizza ormai la sua vita.

Il suo coraggio, la sua resilienza e la sua resistenza hanno smosso le coscienze di noi giovani studenti che al momento viviamo in un contesto sociale e politico molto precario.

Oggi il nostro liceo ha avuto la possibilità di ascoltare una parte di Calabria che reagisce, una parte di Vibo che vuole la sua rivalsa, che non vuole essere etichettata come ultima provincia d’Italia e che non vuole essere la città con uno dei più alti tassi di mafia.

Siamo dell’idea che per combattere le mafie l’unica arma sia la cultura, quella vera e libera.

Oggi più che mai scuole come la nostra devono contribuire a creare una rete sociale che ha come pilastri fondamentali: il cambiamento, la bellezza e la responsabilità civile attiva.

E siamo dell’idea che oggi confrontarci con Elsa è stato doloroso ma necessario, storie come la sua e quella di suoi figlio ci devono far riflettere sugli effetti che la ‘Ndrangheta ha sul nostro territorio, e su quanto quest’ultima stia distruggendo il nostro futuro nella nostra terra.

Abbiamo bisogno di riappropriarci dei nostri luoghi, abbiamo bisogno di far rifiorire la bellezza della Calabria, che non sono solo il mare e la ndujia ma anche molto altro, abbiamo bisogno che le scuole diventino luoghi aperti, dove poter affermare le nostre idee e confrontare i nostri ideali.

Oggi abbiamo compreso quanto sia determinante scegliere da che parte stare, per poter dire un domani alle generazioni che verranno “ C’era una volta la ‘Ndrangheta”.

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